Un giorno speciale a Milano per ApritiModa!

Non so se c’eravate anche voi, ma nel week-end del 21 e 22 ottobre sono stata a Milano per un evento (fino a oggi) più unico che raro: ApritiModa. Per due giorni alcune grandi maison hanno aperto le porte al pubblico per far conoscere gli aspetti meno conosciuti del loro lavoro e i luoghi in cui nascono disegni, idee, stili e nuove tendenze. Un’occasione da cogliere al volo non solo per le fashion victims, ma anche per chi, come me, ha fatto diventare la creazione di abiti unici e originali il proprio lavoro.

Nella moda, infatti, spesso l’esigenza di nascondere le proprie idee prevale su quella di condividerle, mentre dal dialogo e dal confronto può nascere un terreno ancora più fertile per ispirazioni, intuizioni ed evoluzioni. Ciascuno ha il proprio stile e la propria sensibilità, ma poter parlare a tu per tu con altri stilisti o toccare con mano alcuni materiali scelti per abiti da sera, costumi di scena o vestiti da cerimonia è un’esperienza formativa sempre molto utile… ed emozionante.

Il primo spazio che ho visitato è stato il Circolo Marras, un’ex officina elettromeccanica diventata un mix tra uno showroom, una casa, uno studio e un palcoscenico. Uno spazio davvero polifunzionale e ricco di stimoli, dove si respira uno degli elementi che amo di più della moda: la sua potenza contaminatrice, la capacità di ispirarsi all’arte, alla quotidianità, alle immagini vicine e lontane per dare vita a nuove forme e contenuti. Per una volta ho anche deciso di “passare dall’altra parte” raccogliendo l’invito di Antonio Marras a indossare un abito per lui. Mi sono affidata alle mani esperte di professionisti dell’hair e make-up e a quelle di Patrizia Sardo Marras per diventare una modella e scattare qualche click con Efisio Marras, figlio di Antonio. Un’esperienza davvero divertente!

Nel pomeriggio ho fatto tappa alla Fondazione Gianfranco Ferrè in Zona Tortona, la cittadella della creatività milanese. Qui ho avuto modo di approfondire il grande lavoro fatto da Ferrè con i materiali tessili, fonti di ispirazione per stili e nuove visioni, come la camicia bianca che da indumento maschile diventa con lui strumento di seduzione femminile. Molto interessante è stato anche vedere alcuni suoi bozzetti originali, comprenderne le scelte compiute in fase di disegno ed elaborazione, toccarne la trasformazione in tessuti e modelli.

Tra i luoghi visitati meritano una sottolineatura particolare anche i Laboratori della Scala, ospitati dal 2001 nell’ex insediamento industriale delle acciaierie Ansaldo. Qui si svolgono quasi tutte le lavorazioni artigianali degli allestimenti scenici e si trovano più di 60.000 costumi di scena. Usati nell’arco di oltre un secolo, ancora oggi vengono ripresi e riadattati per nuovi spettacoli ospitati dal Teatro alla Scala. Uno spettacolo straordinario che purtroppo… non posso mostrarvi, in quanto non è consentito fare scatti. Ma che serbo dentro di me e… chissà che non mi ispiri qualche nuovo disegno!

 

Carmentea